Il 12 e 13 maggio 2023 si è svolto all’Auditorium di San Servolo, nella splendida cornice di Venezia, il Congresso Nazionale dell’Associazione Nazionale di medicina legale per Pubblica Amministrazione organizzato in collaborazione con l’Unione Nazionale Mutilati per Servizio e la Fervicredo.
L’ associazione A.N.Me.Le.P.A., presieduta dal Magg. Gen Luigi Lista, promuove la conoscenza, la ricerca e la formazione di una branca peculiare e specifica della medicina legale per la Pubblica Amministrazione sia in ambito nazionale che internazionale ,favorendo sinergie con organismi affini, comunque afferenti alla medicina legale militare e del comparto sicurezza/soccorso dello Stato , ed ecco dunque realizzato uno degli scopi sociali dell’Associazione attraverso questo congresso che ha consentito la promozione e la diffusione delle conoscenze nel campo della medicina sociale, invalidistica e pensionistica.
Il congresso dal titolo “La medicina legale per la Pubblica Amministrazione tra idoneità difficili e benefici da eventi vitaminizzanti” ha visto un parterre d’eccezione, sia dell’area medica, sia magistratuale, o della dirigenza della Pubblica amministrazione nonché con le massime cariche della sanità militare, docenti universitari ed avvocati affrontando tematiche molto care all’Unione ed ai suoi iscritti.
La vicinanza alle tematiche affrontate da A.N.Me.Le.P.A viene evidenziata dal Presidente Nazionale della Nostra Unione, Cav. Uff. Antonino Mondello, il quale all’inizio del proprio intervento, dopo aver ringraziato il Magg. Gen. Luigi Lista, sottolinea come l’Unione Nazionale Mutilati e Invalidi per Servizio è un Ente Morale, istituita nel 1947 con Decreto C. p. S. n. 650 del 24- 6-1947, tutela tutti coloro che alle dipendenze dello Stato e degli Enti locali, territoriali ed istituzionali, hanno riportato mutilazioni ed infermità in servizio e per causa di servizio militare e civile.
Nel suo intervento il Presidente Mondello, dopo aver passato in rassegna le varie disposizioni legislative concernenti la categoria degli invalidi per servizio e l’Unms, si è soffermato su alcuni aspetti di particolare rilevo.
Innanzitutto ha evidenziato come “la normativa che regola la causa di servizio e gli istituti giuridici ad essa collegati risulti, per vari aspetti, oggetto di forti situazioni sperequative nel suo interno e soprattutto rispetto a quella riguardante le paritetiche categorie degli invalidi civili e del lavoro. È per tale ragione che sono scaturite varie iniziative che l’UNMS ha portato avanti – e tuttora continua a farlo – grazie al sostegno di alcuni rappresentanti politici di particolare sensibilità umana e sociale.”
Nel proseguo del suo intervento il Presidente Nazionale ha rappresentato come “Anche nel settore del diritto di accesso e di rappresentanza si assiste ad una disparità di trattamento tra gli invalidi civili e del lavoro rispetto agli invalidi per servizio.”
Infatti, mentre i primi dispongono di norme legislative in grado di tutelare adeguatamente, anche in questo campo, i propri invalidi, ai secondi (gli invalidi per servizio e per essi l’UNMS) viene preclusa la possibilità di avere accesso ai nominativi degli invalidi per servizio sottoposti a visite medico legali ovvero di quelli gestiti dai vari enti pensionistici nonché di adeguatamente tutelare gli stessi presso le Commissioni Medico Ospedaliere possibilmente con un medico dell’UNMS.
Questa situazione si ripercuote negativamente sulla possibilità, per l’Unione, di svolgere i compiti sanciti dalla legge in tema di rappresentanza e tutela degli interessi morali e materiali non solo dei propri soci, ma di tutti gli appartenenti alla categoria, di molti dei quali, peraltro, non si ha modo di conoscere l’identità.
Nell’intento di porre rimedio a questa sperequazione nel corso della passata legislatura vennero presentate ben iniziative legislative purtroppo fermate in Commissione.”
Le lesioni ed infermità, subite dagli appartenenti al comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, che danno diritto al riconoscimento della causa di servizio ed agli istituti giuridici ad essa collegati sono contenute nelle Tabelle A, B ed E allegate al DPR 834/1981, che calibrano i benefici concessi al livello di gravità dell’infermità subita.
L’attuale sistema di classificazione, pur nella sua validità in rapporto alle esigenze connesse con la categoria dei servitori dello Stato che hanno sacrificato la propria integrità fisica al bene comune, è rimasto sostanzialmente “cristallizzato” ad una quarantina d’anni fa con la conseguenza di non tener in adeguato conto l’evoluzione della società italiana nonché della medicina legale.
A tale riguardo non si possono disconoscere le problematiche connesse con l’inserimento della componente femminile nelle Forze Armate per non parlare dell’insorgenza di nuove patologie precedentemente sconosciute o non sufficientemente considerate.
In aggiunta, non va dimenticata l’esigenza di porre nelle mani delle Commissioni Medico Legali collegiali uno strumento di classificazione delle lesioni od infermità aggiornato rispetto alla realtà dei tempi, al fine di consentire loro di emettere giudizi medico legali scevri da qualunque incertezza od ambiguità, evitando così il frequente contenzioso nei confronti dell’Amministrazione o peggio il ricorso alla Magistratura.
Da quanto fin qui detto emerge la necessità di porre mano alla materia, prevedendo’ quanto meno, l’integrazione delle patologie già presenti nelle Tabelle di cui si è parlato con altre in grado di fronteggiare l’evoluzione della società e della medicina legale.”
Avviandosi verso la fine del proprio intervento il Presidente Mondello sottolinea come queste ed altre situazioni siano “fortemente discriminatorie nei confronti degli invalidi per servizio che, legislatura dopo legislatura, attendono che le loro giuste istanze possano trovare adeguate soluzioni.
Conclude dicendo che “Non ci resta che attendere, pazientemente, cosa di buono succederà nel corso della presente legislatura. Tutti coloro che hanno sacrificato al bene comune la propria integrità fisica se lo meritano e se lo aspettano.”